da bel-ami » gio giu 13, 2024 10:43 am
Faccio alcune considerazioni non legate alla Pentax 17 ma più al fenomeno dell'interesse per la pellicola da parte dei giovani.
Parto da una frase di De André, il quale durante un concerto disse gossomodo questo: "Non è che i giovani d'oggi non abbiano valori; hanno sicuramente dei valori che noi non siamo ancora riusciti a capir bene, perché siamo troppo affezionati ai nostri."
Pur non parlando di valori in questo caso, credo che il concetto sia calzante. Potremmo dire che i giovani hanno priorità diverse dalle nostre.
Se il mercato fotografico è crollato a vantaggio degli smartphone, noi non dobbiamo colpevolizzare lo smartphone. E' il sistema nel quale siamo cresciuti noi che è venuto meno per quella "massa" di clientela che in passato ha contribuito al mercato fotografico: chi oggi soddisfa il 99% delle esigenze fotografando (o sempre più spesso girando video) con lo smartphone, si è affrancato da gran parte delle narrazioni portate avanti dai produttori negli ultimi 30 se non 40 anni. La risolvenza, lo sfocato ecc. ecc. sono esigenze che per la maggior parte degli utenti sono venute meno a vantaggio di nuove priorità: la condivisione immediata è la prima che mi viene in mente.
La riscoperta della pellicola da parte dei giovani non sta sostituendo una alternativa digitale (la fotocamera digitale spesso non è presa minimamente in considerazione), si sta solo affiancando allo smartphone come esperienza diversa, anzi forse come unica vera esperienza fotografica come la intendiamo noi perché lo smartphone, quando usato per fotografare, ha definito o forse dovremmo dire che si è solo adattato perfettamente all'attuale diverso paradigma nell'atto di riprendere il mondo.
L'analogico oggi costa, è vero, ma:
1) l'esperienza è meno bulimica di quella tipica del digitale, sia in termini di corredo che di numero di scatti;
2) ad oggi il negativo è un supporto fisico che l'AI non può generare, almeno per ora: in un'epoca in cui tutte le immagini possono essere fake, la pellicola ancora tiene fede al noema della fotografia, quell' "è stato" di cui parlava Barthes;
3) è qualcosa di profondamente diverso dallo smartphone, anche quando scatta in verticale come la Pentax 17, pertanto definisce una linea di confine esperienziale netta, probabilmente con approcci diversi nello scatto;
4) rispetto al digitale, si lascia alle spalle tutte le pippe mentali che conosciamo.
Per me è pazzesco il fenomeno? Sì, con le considerazioni che posso fare per come vivo la fotografia io sicuramente, però se dovessi scoprire che i giovani vedono me o molti di noi come una branco di matti, non mi stupirei molto. E a leggere alcune discussioni in altri forum di fotografia, devo dire che non avrebbero completamente torto.
Poi se tutto si esaurirà in una bolla di sapone o un fenomeno alla moda staremo a vedere, però forse nel momento storico in cui ci troviamo con la pellicola i giovani stanno trovando un loro posto nel mondo della fotografia attuale, schiacciata tra i "numeri" ai quali ci ha abituato il digitale e le immagini generate dalle AI.
E chissà, forse la vivono meglio di me e di molti altri fotoamatori.